giovedì, maggio 29, 2008

Dedicato a MARIO e a NUCCIA

Ci sono i santi dell'ottavo giorno
che testimoniano una nuova creazione
ci sono i santi dell'ultima ora
che scrivono un quinto Vangelo
ci sono i santi delle retrovie
che felici entrano alle nozze eterne.

JACQUES GAUTHIER

Un figlio

La paternità è la relazione con un estraneo che, pur essendo altri, è me.
Il figlio infatti non è semplicemente opera mia, come un poema o come un oggetto da me costruito; non è neppure mia proprietà.
Nè le categorie del potere, nè quelle dell'avere sono in grado di designare la relazione con un figlio. Nè la nozione di causa, nè la nozione di proprietà permettono di cogliere il fatto della fecondità.
Io non HO mio figlio; io SONO in qualche modo mio figlio. Solo che le parole io SONO hanno qui un significato differente...
D'altra parte il figlio non è un evento qualsiasi che mi accade, come, per esempio, la mia tristezza, la mia sventura o la mia sofferenza.
Si tratta di un io, si tratta di una persona.

EMMANUEL LEVINAS

sabato, maggio 24, 2008

Multivitaminico

Subito prima di un miracolo, subito dopo l'ultima settimana di colloqui con i prof. (che certamente mi vale come indulgenza pro Paradiso) ; a metà strada fra l'acqua di Lourdes e il furore di quattro schiaffi ben dati , è questo il tempo di ACUTIL FOSFORO.

mercoledì, maggio 21, 2008

Impiantino ai denti

Una buona occasione per stare qualche giorno senza dire troppe scemate . Approfitta, approfitta ...

lunedì, maggio 05, 2008

IL VIAGGIO NON TI PORTA MAI SOLO DOVE PENSAVI DI ANDARE

Ho fatto un viaggio a Loreto e mi sono ritrovata, senza averlo preventivato,nel bel mezzo di un cammino di riscoperta del sacramento del matrimonio.
28 anni fa io ed Enzo abbiamo celebrato qualcosa di grandissimo che continua ancora oggi e la cui dignità è enorme,pari (non di meno), pari a una vocazione sacerdotale.
Qualcuno mi ha ricordato che noi sposati siamo il sogno di Dio, che Lui da sempre ci ha pensati insieme.
Qualcuno mi ha ricordato che i figli nostri sono esseri che prima non c'erano e che diventano eterni non solo perchè Dio lo ha voluto ma anche perchè noi lo abbiamo voluto.
E cosi' la nostra vita si è dipanata,anno dopo anno, in questo misterioso scambio fra un uomo e una donna; diversissimi uno dall'altra, quasi impossibili da mettere insieme (come un cammello e un delfino) perchè amarsi fra uguali non c'è neanche gusto in quanto non c'è proprio niente da scambiarsi.
Non sempre abbiamo avuto la consapevolezza di questa dignità presente nel nostro matrimonio, sicuramente la intuivamo all'inizio ma era confusa con altri elementi, alcuni dolori e delusioni ce l'hanno forse a tratti fatta perdere di vista. Quanto bene fa, sentirsela ricordare! Quanto bene fa!
Non ti esime dal lavorarci sodo, non ti toglie le responsabilità, non ti assolve da nulla, non ti inorgoglisce ma ti da la dimensione di un progetto importante a cui puoi partecipare.
Come un architetto mette la sua firma sotto una serie di disegni che ha realizzato e già pregusta la loro trasformazionei in cemento, pietre o altro materiale, cosi' anche noi sposati possiamo firmare sorridendo il lavoro di giorni e notti nella gioia di aver potuto concretizzare qualcosa di bello. Ci abbiamo messo la firma, ci abbiamo messo la faccia, siamo più degli artigiani che dei Renzo Piano, ma con l'aiuto di Dio avanti.