lunedì, marzo 29, 2010

ODIARE E' UNA FREGATURA

Mia madre ci ha sempre detto:"Non dovete coltivare l'odio, il rancore, la rabbia, la rivalsa."E' una persona profondamente religiosa e di fede ma non lo diceva per motivi religiosi o perchè non stesse bene comportarsi così.
Lo diceva per un motivo che io definirei utilitaristico ma che in realtà è qualcosa di molto più grande.
Diceva che odiare è una fregatura.
Perchè l'odio è un sentimento talmente forte e potente che si mangia qualunque altra cosa. Se la mattina vi svegliate con un pensiero di rabbia, quello si è mangiato la vostra giornata. Vi ucciderà qualunque possibilità di divertirvi, di costruire, di pensare, di innamorarvi,di appassionarvi per qualche cosa. E quindi sarà una fregatura.
Quando siamo diventati più grandi mia madre ci ha detto:" Ricordatevi una cosa:
ogni mattina che vi sveglierete e sarete rancorosi, quella mattina avranno vinto i terroristi, perchè anche quel giorno avranno dettato loro lo svolgimento della vostra giornata.
Se voi siete allegri e pensate di farvi la vostra vita,non fate un torto a vostro padre che è stato ammazzato. Secondo voi vostro padre sarebbe contento di vedere che i suoi figli sono tristi e rabbiosi? No! Sarebbe felice di vedere che non sono prigionieri della rabbia."

Mario Calabresi all'Arsenale della Pace Università del Dialogo ( SERMIG TORINO)

IL PERDONO

"Non è come premere l'interruttore per passare dal buio alla luce.
Ci sono momenti in cui si va avanti e momenti in cui si va indietro: ricordi che tornano con cui fare i conti.
E a volte ci si mette davvero tanto tempo ...Non è una passeggiata...
Credo che la società attuale strombazzi troppo il concetto di perdono,diventato una cosa un po' mediatica.Ci sono quelle scene allucinanti nelle quali si vede il giornalista che va sotto il naso di uno a cui cinque ore prima è stato ammazzato un parente a chiedere :-Ma lei perdona?-
Cosa significa "perdona" cinque ore dopo?
Queste domande fategliele 15 anni dopo!
Io diffido delle persone che parlano del perdono troppo pubblicamente.
Perche' il perdono è un cammino privato. E' talmente intimo e delicato che quando se ne parla si rompe , si sfilaccia.
E' un percorso che una persona fa nella propria vita, un percorso anche con se stesso.
Non sono cose che si possono definire,è un cammino molto personale che è inutile divulgare. "

Mario Calabresi all'arsenale della Pace per il quarto incontrodella Università del Dialogo ( SERMIG Torino)

venerdì, marzo 26, 2010

Senza parole

Se non ottenni frutti ne valse la pena per i fiori.

Se non ottenni fiori ne valse la pena per l'ombra.

Se non ottenni ombra ne valse la pena per la volontà di seminare.

Anonimo